Obesità: da amplificatore di rischio a malattia cronica

100 OBESITÀ: DA AMPLIFICATORE DI RISCHIO A MALATTIA CRONICA sull’imminente incontro con il paziente per sgomberare la mente da fonti di distrazione. Ascolto attento: questa azione prevede l’adozione da parte del medico di comportamenti non verbali che trasmettano al paziente una sensazione di apertura al dialogo e di attenzione. La comunicazione non verbale, infatti, è spesso molto più eloquente di quella verbale. L’ascolto attento necessariamente prevede che il medico eviti di interrompere il paziente, soprattutto se sta descrivendo problematiche cliniche per lui rilevanti. Condivisione: l’immediata comprensione delle tematiche che affliggono il paziente in misura più rilevante rappresenta il momento centrale della relazione medico-paziente in quanto consente di orientare la visita lungo un percorso il più possibile lineare. Connessione con la storia clinica del paziente: questa azione prevede l’individuazione delle circostanze personali che possono influenzare lo stato di salute del paziente focalizzando l’attenzione sul suo specifico contesto socioculturale e relazionale. Parte integrante di questa azione è rappresentata dal riconoscimento degli sforzi del paziente nel seguire le indicazioni del medico e dalla celebrazione dei successi conseguiti al fine favorire lo sviluppo di un rapporto empatico. Esplorazione dei segnali emotivi: questa azione prevede la valutazione delle emozioni del paziente analizzandone i segnali emotivi verbali e non verbali (ad esempio modifiche del tono di voce o dell’espressione del volto), evocando nel paziente emozioni attraverso alcune domande (ad esempio, “come ti senti?” oppure “cosa stai facendo?”) e ragionando sugli spunti emozionali forniti dal paziente (ad esempio, “questo mi sembra piuttosto difficile” oppure “ mi sembra che questo ti stia toccando profondamente”). Queste 5 azioni sono sostanzialmente pratiche di medicina narrativa in cui il medico pone al centro della diagnosi e della terapia il vissuto del paziente e, al tempo stesso, integra questa storia con le sensazioni, i dubbi e le emozioni egli stesso ha provato nel prendersi cura di lui. La medicina narrativa utilizza l’autobiografia come strumento attraverso il quale un paziente affetto da una problematica clinica cronica può trovare nuove strategie ed energie per affrontare la propria vita [27]. Una maggiore consapevolezza del proprio vissuto può modificare il modo in cui il paziente vede il proprio presente ed il proprio futuro, stimolare la sua sensibilità nei confronti della propria condizione clinica e responsabilizzarlo nel potenziare le risorse già presenti [28]. Se applicate alla gestione clinica quotidiana, queste 5 pratiche hanno tutte le potenzialità per implementare la relazione medico-paziente a tutto vantaggio del miglioramento della soddisfazione e del benessere sia del paziente che del medico [26]. Cosa comunicare (e cosa non comunicare) al paziente obeso Comunicare preliminarmente la tipologia di trattamento al paziente con eccedenza ponderale è di importanza strategica in quanto serve a limitare il suo disorientamento e l’attrazione verso le tante illusioni terapeutiche commerciali e proposte di figure professionali poco competenti, che comporterebbero conseguenze negative rilevanti sia sul versante psicologico che clinico. I medici e gli altri operatori sanitari che si occupano seriamente di questa condizione clinica hanno il dovere morale e deontologico di rendere preliminarmente trasparente qualifica e background professionale, oltre al modello d’intervento che intendono adottare [29]. A tale riguardo non appare inutile sottolineare come diverse evidenze scientifiche dimostino che i pazienti talora percepiscano una preparazione non completamente adeguata da parte del medico sulla gestione dell’obesità o un suo insufficiente coinvolgimento o uno scarso entusiasmo. Alcuni pazienti attribuiscono tale atteggiamento ai loro insuccessi nel conseguire e mantenere nel tempo adeguate modifiche dello stile di vita [25]. E’ evidente l’opportunità che il medico approfondisca adeguatamente le proprie competenze sulla ge-

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