Obesità: da amplificatore di rischio a malattia cronica

16 OBESITÀ: DA AMPLIFICATORE DI RISCHIO A MALATTIA CRONICA quarto della medesima coorte in Africa (27%) [7]. In Nord e Sud Africa, è risultato che almeno un bambino su dieci al di sotto dei 5 anni di età è in sovrappeso o obeso [6]. Per quanto riguarda la situazione epidemiologica in Italia, è attivo dal 2007 il sistema di sorveglianza OKkio alla Salute, nato per monitorare l’evoluzione di sovrappeso e obesità in età pediatrica tra i bambini delle scuole primarie (6-10 anni) e valutare gli interventi di promozione della salute. Il sistema è promosso dal Ministero della Salute e coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute (CNAPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con tutte le Regioni e il Ministero dell’Istruzione [8]. Tra il 2008 e il 2016, la prevalenza dell’obesità si è ridotta dal 12.0% al 9.3% secondo i criteri diagnostici dell’International Obesity Task Force (IOTF) e dal 21.2% al 17.0% utilizzando la definizione secondo la WHO; inoltre la prevalenza di sovrappeso e obesità è passata dal 35.2% al 30.6% e dal 44.4% al 39.4%, rispettivamente secondo i criteri IOTF e WHO. Questo trend in calo è risultato maggiormente significativo nel sesso maschile [9]. Se da un lato è stata registrata recentemente una diminuzione dei casi di sovrappeso e obesità in età pediatrica in Italia, dall’altra parte sono stati comunque descritti dati di prevalenza tra i più allarmanti d’Europa [9]. Infatti, dall’ultimo aggiornamento di OKkio alla Salute del 2019, le percentuali di sovrappeso e obesità tra i bambini di età scolare (8-9 anni) si aggirava rispettivamente intorno a 20.4% e 9.4%, confermando oltremodo un gradiente Nord-Sud (Figura 1) [8]. Figura 1. Prevalenza e distribuzione di sovrappeso e obesità tra i bambini di età scolare (8-9 anni) in Italia, nel 2019 Tratta da [8]. Un notevole aggravamento dei tassi di obesità si è verificato dall’introduzione delle misure di confinamento attualizzate a partire da Marzo 2020, con la dichiarazione da parte della WHO dello stato di pandemia da COVID-19. Infatti, per sottolineare la gravità di tale fenomeno a livello mondiale verificatosi durante il lockdown nei bambini e negli adolescenti, in letteratura si parla ad oggi di “covibesity” [10]. Infatti la forzata variazione dei comportamenti quotidiani, in particolare l’attivazione dell’istruzione in modalità remoto da casa rivolta a bambini ed adolescenti, in combinazione con l’aumento del tempo trascorso davanti a social media e TV ed all’aumento della spesa alimentare, ha avuto un notevole impatto sui ritmi di crescita e, conseguentemente, sull’incremento ponderale [10, 11]. Secondo uno studio dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention), condotto Campania Calabria Puglia Sicilia Basilicata Abruzzo Molise Lazio Umbria Marche Emilia-Romagna Liguria Toscana Friuli F.V. Piemonte Veneto Sardegna Lombardia Trento Bolzano Val d’Aosta sovrappeso obesità ITALIA 20,4 9,4 50 40 % 30 20 10 0

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