Obesità: da amplificatore di rischio a malattia cronica

49 DOCUMENTO SIPREC 2022 stribuzione dei valori di BMI, è altrettanto vero che la posizione occupata da ogni singolo individuo in questa curva di distribuzione sia fortemente influenzata dal suo aspetto genetico. L’esistenza di uno stretto rapporto fra l’obesità e l’ipertensione [14] ed il diabete [15] è ampiamente riconosciuta: studi sperimentali hanno evidenziato come l’incremento di peso si associ ad un aumento della pressione arteriosa e come la diminuzione di peso sia efficace nell’abbassare i livelli pressori nella maggior parte dei pazienti ipertesi. Studi di popolazione hanno inoltre dimostrato come l’incremento di peso corporeo sia un predittore di ipertensione futura [16]. L’ipertensione arteriosa è considerata come il mediatore primario delle complicanze cardiovascolari indotte dell’obesità [17]. Studi di intervento hanno dimostrato come la diminuzione di peso corporeo si è dimostrata efficace sia nella prevenzione primaria dell’ipertensione che nella riduzione dei livelli pressori nei pazienti ipertesi [6,18]. Misurazione della pressione arteriosa nell’obesità Attualmente l’ipertensione viene definita come una pressione arteriosa sistolica (PAS) ≥ 140 mmHg e/o diastolica (PAD) ≥ 90 mmHg [19] e diversi studi di popolazione hanno indicato come questi valori di pressione in ambiente clinico corrispondano a valori medi, ottenuti con registrazioni dinamiche nelle 24 ore, di 125-130 mmHg per la PAS e di 80 mmHg per la PAD. I corrispondenti valori medi per il giorno e la notte sono stati definiti essere 130-135/85 e 120/70 mmHg rispettivamente [20]. Come evidenziato da Mancia e collaboratori la valutazione di differenti tipi di misurazione nella popolazione generale consente di migliorare il valore prognostico della singola misurazione ottenuta nell’ambulatorio del medico [21]. Uno dei problemi non trascurabili nella popolazione obesa riguarda la necessità di impiego di bracciali di appropriate dimensioni per l’accuratezza della misurazione. Bracciali larghi (per circonferenze del braccio di 32-43 cm) o extralarghi (per circonferenze del braccio di 40-55 cm) dovrebbero essere sempre presenti negli ambulatori dei medici e dovrebbero essere consigliati a tutti i soggetti obesi per le automisurazioni domiciliari [22]. E’ stato evidenziato che l’impiego di bracciali troncoconici risulta essere più appropriata nei pazienti con grosse dimensioni delle braccia in quanto questi bracciali consentono di ridurre la sovrastima della PAS ottenuta con i bracciali cilindrici [23]. La valutazione dei valori pressori ottenuta con monitoraggio ambulatorio delle 24 ore in soggetti obesi ha dimostrato che il BMI mostrava una significativa correlazione con i valori medi diurni e notturni di PAS delle 24 ore, la pressione pulsatoria diurna e notturna delle 24 ore e la frequenza media diurna e notturna delle 24 ore [3]. L’analisi multivariata ha mostrato una correlazione indipendente tra BMI e pressione arteriosa sistolica e diastolica clinica, con la pressione arteriosa sistolica media delle 24 ore, la pressione pulsatoria delle 24 ore. I soggetti obesi inoltre mostravano una maggiore incidenza di ipertensione da camice bianco e solo il 35% mostrava una riduzione notturna della pressione > 10% rispetto alle loro pressioni arteriose diurne (p<0.05), e tale percentuale si riduceva al 27.3% se l’obesità si associava ad ipertensione. La presenza di apnee notturne è tirata in causa come responsabile del profilo non dipping dei pazienti obesi. Obesità e apnee notturne L’obesità frequentemente si associa alla presenza di apnee notturne (OSA), cioè ad una fisiologica cascata rappresentata dal collasso delle alte vie aeree che determina una intermittente ipossia, ipercapnia ed una significativa pressione negativa intratoracica [24]. Tutte queste alterazioni determinano, tramite una mediazione di recettori barocettivi e chemocettori, una attivazione simpatica [25,26], una attivazione del sistema endoteliale [27], una riduzione del calo notturno della pressione, fattori questi che contribuiscono non solo all’incremento dei valori pressori ma incidono in maniera

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