Obesità: da amplificatore di rischio a malattia cronica

7 DOCUMENTO SIPREC 2022 INTRODUZIONE Obesità, amplificatore del rischio cardiovascolare e malattia cronica Massimo Volpe Cattedra e Struttura Complessa di Cardiologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare, Facoltà di Medicina, Università di Roma Sapienza, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, Roma Sin dagli anni 80 in molti Paesi del mondo e soprattutto dei Paesi con consumi ed economia più elevate, ma poi anche in aree del pianeta in cui vi è stata una tumultuosa crescita industriale ed economica, l’obesità è divenuta una vera epidemia interessando centinaia di milioni di individui. Il Global Burden of Disease (GBD) Obesity Collaborations nel 2017 [1] ha stimato un totale di 603,7 milioni di adulti, con un clamoroso raddoppio della prevalenza tra il 1980 e il 2015 in molti Paesi e una continua crescita in altri [2]. Questa dimensione del problema obesità, spesso sottostimato, supera di gran lunga la nostra percezione, arrivando ad interessare tra persone sovrappeso ed obesi i 3 miliardi di individui [3]. Sulla base di queste stime, sono progressivamente cresciute l’attenzione e la preoccupazione per il carico di malattia che l’obesità comporta, ove si considera che, sempre in accordo agli investigatori del GBD [1] quasi 4 milioni di morti sono state associate all’obesità e di queste più di due terzi attribuibili a cause cardiovascolari. Il motivo di questa relazione pericolosa tra sovrappeso e obesità e malattie cardiovascolari va identificato in primo luogo nel fatto che l’obesità contribuisce allo sviluppo di fattori di rischio cardiovascolari maggiori (emodinamici e metabolici come l’ipertensione arteriosa, le dislipidemie -ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, il diabete mellito di tipo 2. In secondo luogo, l’obesità contribuisce allo sviluppo di condizioni che rivestono un ruolo importante nella fisiopatologia e nella progressione clinica delle malattie cardiovascolari, come la cardiopatia ischemica e lo stroke, ad esempio: la sindrome metabolica, la sindrome da apnee ostruttiva del sonno (OSAS), la disfunzione endoteliale ed uno stato di infiammazione cronica, anche a livello vascolare, l’iperuricemia, l’intolleranza glucidica e l’insulino resistenza [4-6]. Infine, soprattutto nei soggetti con i quadri più marcati di obesità vi è una più marcata propensione a sviluppare fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, soprattutto il fenotipo a frazione di eiezione preservata (HFpEF), angina microvascolare, ipertensione arteriosa resistente ed il tromboembolismo polmonare (Figura 1). Figura 1. Relazioni tra obesità e patologie cardiometaboliche Ridotta capacità di esercizio Resistenze Vascolari Disfunzione endoteliale Ipertensione arteriosa Diabete Dislipidemia Disfunzione diastolica Trombosi Infiammazione Fibrillazione atriale Scompenso cardiaco Sindromi coronariche acute Obesità

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