Obesità: da amplificatore di rischio a malattia cronica

89 DOCUMENTO SIPREC 2022 Contestualmente, i pazienti che hanno ricevuto semaglutide hanno mostrato un miglioramento dei fattori di rischio cardiometa- bolico (in particolare un miglior controllo della pressione arteriosa) ed anche un incremento nella funzionalità fisica ai questionari di auto- valutazione. I più comuni eventi avversi sono stati nausea e diarrea, tipicamente transitori e di entità lieve-moderata. Per quanto riguarda la riduzione del rischio cardiovascolare, la semaglutide (0,5 e 1 mg a settimana) nel CVOT SUSTAIN-6 in pazienti ad alto rischio CV con diabete tipo 2 ha ridotto in modo significativo la morte per cause CV, l’infarto e l’ictus non fatale (22). È in corso il CVOT SELECT in pazienti obesi non diabetici ad alto rischio CV in terapia con semaglutide 2,4 mg. La ricerca farmacologica dell’obesità sta volgendo con interesse lo sguardo verso le terapie d’associazione. In questo senso sono molto promettenti i risultati del trial di fase 1b di co-somministrazione di cagrilintide (un analogo a lunga emivita dell’amilina, un ormone pancreatico co-secreto con l’insulina con effetto glucoregolatorio) a diversi dosaggi con semaglutide 2.4 mg, senza intervento sullo stile di vita. Lo studio, che si proponeva di valutare come outcome primari gli effetti avversi e la tollerabilità dell’associazione farmacologica, ha mostrato una considerevole perdita di peso di -17.1% rispetto al baseline dopo sole 20 settimane nei pazienti sottoposti a trattamento con cagrilintide 2,4 mg associato a semaglutide 2.4 mg (23). Di grande interesse anche l’utilizzo di poliagonisti, cioè di molecole in grado di agire contemporaneamente su diversi target recettoriali (GLP-1, GIP, Glucagone). Tirzepatide (GLP-1/GIP co-agonista) ha ottenuto risultati di perdita di peso lusinghieri in pazienti con diabete tipo 2 (24). Questi dati supportano lo sviluppo di nuovi farmaci di combinazione o poliagosti nella terapia dell’obesità e lo studio STEP1 ha confermato che la semaglutide sarà la gamba portante in questo passo verso il futuro. SINOSSI • L’obesità è da poco considerata una vera e propria malattia cronica e come tale è necessario trattarla. La farmacoterapia sarà pertanto un pilastro nella lotta alla malattia e alle sue complicanze. •Gli agonisti recettoriali del GLP-1 sono farmaci efficaci e sicuri per la perdita di peso ed il suo mantenimento. • Le nuove classi di farmaci riducono il rischio CV indirettamente attraverso il calo ponderale e direttamente attraverso effetti anti-aterogeni. Figura 1. Effetti della semaglutide 2,4 mg/sett. vs placebo nel trial STEP1: percentuale dei partecipanti che ha raggiunto una perdita di peso di almeno il 5%, 10%, 15% e 20%. Modificato da (18). 100 80 60 40 20 0 Partecipanti (%) Placebo (N=499) Semaglutine (N=1059) ≥5 ≥10 ≥15 ≥20 Percentuale di perdita di peso 92,4% 33,1% 74,8% 11,8% 54,8% 5% 2% 34,8% Dati ”On-Treatment” alla 68° settimana

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