Obesità: da amplificatore di rischio a malattia cronica

9 DOCUMENTO SIPREC 2022 Nel marzo del 2021, dopo una serie di “statements” in questa direzione emanati in singoli paesi (ad es. Portogallo, Italia, USA) [16] la Commissione Europea ha definito l’obesità come “una malattia cronica recidivante, che a sua volta agisce come porta di entrata per un range di altre malattie non comunicabili (NCD)” [17]. Questo emergente ed innovativo inquadramento nosografico dell’obesità può avere grande impatto sull’aderenza dei pazienti agli interventi sullo stile di vita e farmacologici, oltre che facilitare un accesso definito a cure volte ad ottenere effetti benefici stabili che limitino le recidive e le loro conseguenze a medio e lungo termine. Nell’ambito del nostro precedente documento “Prevenzione Italia 2021” [18], a proposito di interventi su sovrappeso e obesità, avevamo così sintetizzato la posizione della Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC). Nel presente nuovo documento specificamente indirizzato all’obesità, abbiamo comunque voluto utilizzare un approccio multidisciplinare lungo una precisa direttrice di Alleanza per la salute cardiometabolica focalizzando soprattutto sul ruolo centrale dell’obesità, intesa come malattia cronica piuttosto che fattore di rischio individuale. al fine di realizzare queste premesse, abbiamo quindi chiesto ad esperti e ricercatori di ripercorrere le principali connessioni fisiopatologiche dell’obesità con lo sviluppo di malattie cardiovascolari, gli aspetti clinici principali e gli approcci terapeutici disponibili che oggi possono contare su interventi farmacologici innovativi, più sicuri ed efficaci. BIBLIOGRAFIA . Afshin, A, Forouzanfar, MH, Reitsma, MB, Sur, P, Estep, K, Lee, A, Marczak, L, Mokdad, AH, Mo- 1 radi-Lakeh, M, Naghavi, M, et al. GBD 2015 Obesity Collaborators. Health effects of overweight and obesity in 195 countries over 25 years. N Engl J Med. 2017. 377:13–27 . Atella V, Brady A, Catapano AL, Critchley J, Graham IM, Hobbs FD, Leal J, Lindgren P, Vanuzzo 2 D, Volpe M, Wood D, Paoletti R. Bridging science and health policy in cardiovascular disease: focus on lipid management: A Report from a Session held during the 7th International Symposium on Multiple Risk Factors in Cardiovascular Diseases: Prevention and Intervention—Health Policy, in Venice, Italy, on 25 October, 2008. Atheroscler Suppl. 2009. Jun 10;10(1):3-21. . Maffetone, PB, Rivera-Dominguez, I, Laursen, PB. Overfat and underfat: new terms and defini- 3 tions long overdue. Front Public Health. 2017. 4:e00279. . McGill, HC, Jr, McMahan, CA, Herderick, EE, Zieske, AW, Malcom, GT, Tracy, RE, Strong, JP; for the 4 Pathobiological Determinants of Atherosclerosis inYouth (PDAY) Research Group. Obesity accelerates the progression of coronary atherosclerosis in young men. Circulation. 2002. 105:2712–2718. . Berenson, GS, Srinivasan, SR, Bao, WH, Newman, WP, 3rd, Tracy, RE, Wattigney, WA. Associa- 5 tion between multiple cardiovascular risk factors and atherosclerosis in children and young adults. N Engl J Med. 1998. 338:1650–1656. . McGill, HC, Jr, McMahan, CA, Malcom, GT, Oalmann, MC, Strong, JP, Wissler, RW, Robertson, 6 AL, Cornhill, JF, Gay, S, Gay, RE, et al. Relation of glycohemoglobin and adiposity to atherosclerosis in youth. Arterioscler Throm Vasc Biol. 1995. 15:431–440. . Calle, EE, Thun, MJ, Petrelli, JM, Rodriguez, C, Heath, CW, Jr. Body-mass index and mortality in 7 a prospective cohort of U.S. adults. N Engl J Med. 1999. 341:1097–1105. . Hubert, HB, Feinleib, M, McNamara, PM, Castelli, WP. Obesity as an independent risk factor 8 for cardiovascular disease: a 26-year follow-up of participants in the Framingham Heart Study. Circulation. 1983. 67:968–977.

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